Riflessioni sul senso del Servizio sociale nella protezione civile

Data:
27 Maggio 2019

La terra trema, l’acqua avanza, il fuoco incenerisce, il fango e la neve seppelliscono, le lamiere ingabbiano.

Paesaggi protagonisti di vita comune e di splendidi ricordi vacanzieri, possono nel giro di pochi istanti tramutarsi in cicatrici, che in molti porteranno per il resto della propria vita e che per altri saranno scanditi dai rintocchi delle campane a lutto. 

La fine inizia sempre con un boato, ma è nel silenzio generato da questo boato che si celano le urla più strazianti.

Esserci significa aiutare chi in quel silenzio cerca di ritrovare un flebile richiamo, una speranza di Vita.

Tuttavia dove la Vita ci lascia, dove la speranza indossa le vesti del dolore, della paura e della rabbia, dobbiamo essere pronti a tendere una mano, ad aprirci per accogliere, senza paura.

Ci sono eventi che hanno la capacità di cancellarci ed è in queste circostanze che l’assistente sociale con la sua professionalità, le sue competenze e la sua umanità, sa di doverci essere.

Si parla sempre dell’essere e del saper fare, ma qui assume una particolare denotazione l’esserci, il partecipare. Perché, a volte, essere promotore di cambiamento significa non solo accompagnare verso il cambiamento, ma ricostruire.

Nel 2015 nasce a Roma una nuova realtà, l’A.S.PRO.C., Associazione degli Assistenti sociali per la Protezione Civile, iscritta nell’elenco centrale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Essa è caratterizzata dai principi di volontarietà e democraticità, non ha scopo di lucro e persegue le finalità della solidarietà sociale e dell’aiuto volontario in situazioni di calamità naturali e di emergenze sociali. Inoltre si ispira all’art. 40 del Codice Deontologico degli Assistenti Sociali il quale recita: “In caso di calamità pubblica o di gravi emergenze sociali, l’assistente sociale si mette a disposizione dell’amministrazione per cui opera o dell’autorità competente, contribuendo per la propria competenza a programmi e interventi diretti al superamento dello stato di crisi.”

L’A.S.PRO.C., si prefigge di organizzare un sistema di pronto intervento di Servizio sociale professionale per la prevenzione e il soccorso al verificarsi di calamità naturali o di emergenze sociali, sul territorio nazionale e internazionale, da sola o con le Istituzioni pubbliche, private o con altre Associazioni operanti nel settore.

Essa prevede di realizzare specifici percorsi formativi ed attività di sensibilizzazione per lo sviluppo di una coscienza di solidarietà sociale in situazioni di emergenza.

L’Associazione ha previsto la costituzione a livello regionale di Organismi Operativi Periferici ai quali potranno aderire tutti i colleghi assistenti sociali, che vorranno spendere se stessi per gli altri in situazioni di emergenze sociali e calamità naturali.

Il cuore pugliese è un cuore empatico, che sa farsi carico dell’altro. Tale desiderio di poter fare la differenza lo si evince anche nei diversi professionisti pronti a mettersi in gioco anche nelle situazioni più disperate.

Il 23 Maggio 2019 presso la sede del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia, è nata la prima Assemblea dei soci della Regione Puglia per la costituzione dell’Organismo Operativo Periferico, al quale facciamo tutti i nostri auguri.

In una terra dove troppo spesso fa notizia esclusivamente ciò che va male, ciò che manca, è un onore poter testimoniare l’impegno di alcuni per il benessere di tutti.

Ultimo aggiornamento

27 Maggio 2019, 16:25