Gli Assistenti Sociali di Puglia per la Protezione Civile
Data:
27 Maggio 2019
Costituito ieri a Bari l’Organismo Operativo Periferico
È nato ieri l’Organismo Operativo Periferico dell’ASPROC, l’Associazione Assistenti Sociali per la Protezione Civile, con cui gli assistenti sociali della Puglia si preparano a scendere in campo in caso di calamità naturali e gravi emergenze sociali. Nel corso della prima assemblea dei soci, che si è svolta ieri nella sede dell’ordine degli assistenti sociali, sono stati eletti il presidente regionale Antonio Brascia, il delegato all’assemblea dei delegati dell’associazione, Sara Mazzeo, e il tesoriere Giuseppe Del Grosso.
L’ASPROC, nata a Roma nel 2015, è un’associazione iscritta nell’elenco centrale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile (categoria C1). Ispirandosi ai principi di volontarietà e democraticità, persegue, senza scopi di lucro, finalità di solidarietà sociale e aiuto volontariato, in particolare in situazioni di calamità naturali e emergenze sociali. Grazie all’attivazione dell’Organismo Operativo Periferico, anche in Puglia sarà possibile attivare un pronto intervento di servizio sociale professionale, che sarà chiamato ad intervenire in caso di emergenze: terremoti, crolli, gravi incidenti stradali, emergenze meteorologiche, attacchi terroristici. In particolare, gli assistenti sociali che hanno aderito, qualora dovessero verificarsi situazioni emergenziali, saranno a disposizione dell’amministrazione per la quale operano, o comunque per le autorità competenti, contribuendo con la propria professionalità a superare lo stato di crisi. Fra i primi impegni del Organismo Operativo Periferico, l’avvio di un corso di formazione e di sensibilizzazione per lo sviluppo di una coscienza di solidarietà sociale in situazioni di emergenza.
«Il cuore pugliese è un cuore empatico, che sa farsi carico dell’altro», così Patrizia Marzo, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia. «Tale desiderio di poter fare la
differenza lo si evince anche dalla disponibilità dei diversi professionisti, pronti a mettersi in gioco anche nelle situazioni più disperate. Ci sono eventi che hanno la capacità di cancellarci ed è in queste circostanze che l’assistente sociale con la sua professionalità, le sue competenze e la sua umanità, sa di dover esserci. Si parla sempre dell’essere e del saper fare, ma qui assume una particolare denotazione l’esserci, il partecipare. Perché alle volte essere promotore di cambiamento significa non solo accompagnare verso il cambiamento, ma ricostruire».
Ultimo aggiornamento
27 Maggio 2019, 08:45