Data:
19 Marzo 2011

[tabs slidertype=”images”] [imagetab width=”585″ height=”350″]https://www.croaspuglia.it/wp-content/uploads/2011/03/DSC00392.jpg[/imagetab] [imagetab width=”585″ height=”350″]https://www.croaspuglia.it/wp-content/uploads/2011/03/DSC00383.jpg[/imagetab] [imagetab width=”585″ height=”350″]https://www.croaspuglia.it/wp-content/uploads/2011/03/DSC00381.jpg[/imagetab] [imagetab width=”585″ height=”350″]https://www.croaspuglia.it/wp-content/uploads/2011/03/DSC00411.jpg[/imagetab] [/tabs] Si è tenuto a Bari il 26.10.2010 il convegno organizzato dall’Ordine degli assistenti sociali dal titolo: “Straordinarie separazioni”finalizzato alla presentazione delle Linee guida per la regolazione dei processi di sostegno e allontanamento del minore.


Introduce e modera Elvira Zaccagnino, direttore di Edizioni “La Meridiana”: << Titolo efficace che rende il concetto: straordinarie, perché ordinariamente non avviene la separazione dal minore.Il minore è un soggetto fragile che va tutelato.Qualsiasi processo di allontanamento è una decisione sofferta da tutti: minore,famiglia e servizi>>.

Segue l’intervento del Presidente, che mette in evidenza come la sigla SOS sta a significare la richiesta di aiuto.

Le forbici in maniera simbolica indicano la separazione, ma non un allontanamento definitivo, perché la famiglia resta. L’allontanamento è un aspetto di lavoro lungo e faticoso.

De Robertis richiama il concetto delle pratiche di cura di Felice Di Lernia.: “La cura come significato dell’umanità che non scarta gli scarti”.

Interviene poi l’avvocato Cimmino, Presidente della Camera minorile di Bari che sottolinea la collaborazione tra Ordine degli Assistenti Sociali e Camera minorile, quale risultato del superamento del pregiudizio: prima ci si guardava in “cagnesco”, perché ci si riteneva impreparati nella materia.

In particolare la Cimmino si sofferma sul nuovo ruolo dell’avvocato nel processo minorile che cambia con la nomina del curatore e del difensore tecnico.

Il minore – sostiene la Cimmino – ha diritto ad essere educato in famiglia senza distinzione di sesso, etnia e religione.

L’allontanamento è una scelta estrema e residuale rispetto al ventaglio delle possibilità messe in opera dagli enti locali, servizi sociali e socio-sanitari.

La magistratura minorile deve preparare con i servizi sociali il progetto sul minore con interventi e obiettivi.

E’ difficile far comprendere ai destinatari come si arriva all’allontanamento.

Elemento importante è l’ascolto del minore: importante è spiegare la ragione del provvedimento subito in considerazione dell’età.

Per il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali, interviene poi Isabella Mastropasqua, evidenziando il segnale stupefacente della folta presenza di partecipanti in sala.

<<Come nascono le linee guida?>>-afferma la Mastropasqua- << Sulla stanchezza del sentirsi accusati di togliere i bambini. Ci siamo difesi dagli attacchi mediatici. Così l’Ordine Nazionale ha iniziato a discutere con l’Associazione Nazionale Magistrati della famiglia, l’ANCI, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Associazioni di padri e madri separati e l’Ordine Nazionale forense.>>

Hanno cominciato a ragionare su un segmento interstiziale delle procedure di allontanamento: non ci sono leggi che definiscono le linee esecutive della procedura di allontanamento e del provvedimento.La consuetudine ha dettato come di solito avviene.

Non esiste un obbligo normativo nel rispetto delle linee guida, ma una responsabilità professionale, etica e deontologica.

Queste linee guida servono ad arginare la commercializzazione della procedura.

Come ci siamo posizionati in questo scenario noi servizio sociale? Siamo anello debole perché la gente si rivolge ai servizi sociali chiedendo prestazioni e interventi che non ricevono identificando nell’assistente sociale l’inefficienza dei servizi.

Servono servizi sociali di accompagnamento alla famiglia, di mediazione educativa e familiare. Gli Assistenti sociali sono aggrediti dall’utenza e dai media perché confusi con l’inefficienza dei servizi.

Nel percorso che l’Ordine Nazionale ha fatto di confronto con le famiglie, emerge l’esigenza dell’ascolto della famiglia e l’informazione sul diritto a fare ricorso.

Le linee guida sono articolate su due aree tematiche e una parte metodologica: non dicono nulla di nuovo, quello che caratterizza la novità è la condivisione fra più attori.

Nei principi vi è il riconoscimento della dignità della persona e l’ascolto del minore.

Il provvedimento del minore deve essere elastico, cioè adattabile a qualsiasi situazione.

L’incarico di allontanamento non va affidato al singolo professionista, ma all’Ente che poi dispone chi mandare.Va preparato e gestito da un’equipe diversa da

Ultimo aggiornamento

19 Marzo 2011, 20:44