Data:
8 Febbraio 2024

Con il termine bullismo viene definito un comportamento aggressivo e ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Bullismo è picchiare un compagno, ma anche deriderlo per il suo aspetto, per il colore della pelle, per le sue difficoltà scolastiche, motorie, comportamentali. Bullismo è prendere in giro, stuzzicare e tormentare di continuo, rubare oggetti di proprietà della persona che si è scelta come vittima. E quando l’accanimento contro qualcuno avviene via social con chat e foto che provocano, insultano, deridono ecco che il bullismo diventa cyberbullismo. Una forma molto diffusa di accanimento contro gli altri che non è di certo meno impattante e pericolosa di quella che prevede la violenza fisica.
Si celebra oggi, 7 febbraio, la giornata nazionale contro il bullismo. La scelta della data non è stata casuale, in quanto il 7 febbraio si celebra anche il “Safer Internet Day” (Giornata per una Rete più Sicura), una ricorrenza istituita nel 2004 dall’Unione europea che, vuole sensibilizzare la popolazione su un corretto utilizzo della rete. Il 7 febbraio risulta un appuntamento che riveste un’importanza basilare nel far prendere coscienza a giovani e adulti riguardo un problema sempre più diffuso e preoccupante, che si esprime sottoforma di bullismo, ma che altro non è che il diffondersi di una cultura carente di un valore fondamentale ma spesso dimenticato: il rispetto. È la carenza o l’errata espressione del valore del “rispetto” all’interno del nucleo familiare che spesso porta all’espressione di atti di bullismo nei giovani. Perché divertirsi nel deridere una persona non è un atto di goliardia, ma l’espressione di una mancanza che può avere origine da sentimenti quali noia, frustrazione, malessere emotivo, ecc. Tutte cause che noi professionisti dell’aiuto sociale abbiamo il dovere di ricercare nelle famiglie ogni qualvolta ci troviamo a dover affrontare dei casi di bullismo; cause che dobbiamo ricercare prima di tutto in noi stessi, nelle nostre origini e nei nostri valori familiari, senza dare nulla per scontato, per poi trasferirle nella maniera più adeguata all’utenza, al fine di sostenerla ed accompagnarla nel più adeguato percorso di riabilitazione sociale e familiare.

“Tutti nella società dovrebbero essere un modello, non solo per il rispetto di se stessi, ma anche per il rispetto degli altri.”
Barry Bonds

Ultimo aggiornamento

8 Febbraio 2024, 11:14