📢 Lo scorso 18 novembre, è andata in onda la nuova puntata delle trasmissioni dell’accesso, alle ore 7:30, su Rai 3 Puglia. La Dott.ssa Assistente Sociale Case Manager Rosita Cecere è intervenuta rispetto alla sospensione del Reddito di Cittadinanza e dei nuovi scenari che ne conseguiranno.
 
E’ possibile prendere visione al seguente link dal minuto 8:20 al minuto 11:58
 
 
🗣️ In tale occasione la Collega ha illustrato come il lavoro degli Assistenti Sociali si sia modificato da luglio, dal momento in cui l’INPS per la Famiglia con un banale SMS ha comunicato a tutte le/i beneficiari – con un banale SMS agli interessati l’ormai approssimarsi del termine del beneficio “…in attesa di eventuale presa in carico da parte dei Servizi Sociali”, provocando non poche confusioni e tensioni che hanno pertanto svalutato deontologicamente una particolare fase del processo di aiuto della nostra professione.
 
ℹ️ La presa in carico rappresenta ancora oggi  una pratica che tutti i nuclei familiari sospesi  esigono, pur non avendo le caratteristiche previste dalla legge stessa: minori, disabili e over 60.
 
📝 Nell’intervista si è avvertita pertanto la necessità di informare la cittadinanza sulle caratteristiche delle misure transitorie post RDC.
 
👉🏼 La presa in carico infatti non è affatto automatica, solo alcuni cittadini possono accedervi, si tratta delle persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo: i nuclei non attivabili al lavoro.
 
📌 Viene fatta dal Comune di residenza, dopo la valutazione da parte dei Servizi Sociali che hanno tempo fino al 30 novembre 2023, per comunicare ad INPS l’avvenuta presa in carico tramite piattaforma GEPI.
 
📚 La dott.ssa Cecere ha specificato che nel colloquio, l’assistente sociale acquisisce le informazioni del nucleo familiare relative allo stato di salute, bisogni di cura, situazione economica e lavorativa, condizione abitativa, istruzione e formazione, reti familiari, sociali e servizi attivi.
 
📑 La procedura viene infine istruita da INPS ai fini del mantenimento del beneficio RDC fino a dicembre 2023 e richiede un’attesa che varia dai 30 ai 60 giorni, tempistica che pone i Servizi Sociali continuamente di fronte a situazioni spiacevoli e difficili sia umanamente che professionalmente.
 
🗃️ Dallo scenario evidenziato si è confermata l’esigenza di far circolare le informazioni correttamente tra tutti gli enti coinvolti nelle misure di contrasto alla povertà, richiedendo soprattutto collaborazione, ascolto e trasparenza, poiché dinanzi a temi di tale sensibilità sociale è fondamentale essere estremamente chiari ed evitare di alimentare le illusioni.

Ultimo aggiornamento

24 Novembre 2023, 17:17