L’Ordine sposa la causa del “Manifesto della comunicazione non ostile”

Data:
28 Dicembre 2021

L’Ordine sposa la causa del “Manifesto della comunicazione non ostile”

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo diffondersi, sia tra le persone ma anche tra le organizzazioni, della comunicazione mediante strumenti digitali;  ormai è una regola consolidata. Attraverso di essi costruiamo e, a volte, distruggiamo relazioni. Contemporaneamente assistiamo ad una continua semplificazione dei contenuti che devono essere ridotti all’estremo perché possano essere compresi da un pubblico sempre più massificato, targhettizzato e soprattutto disattento perché già bombardato e voglioso di cogliere tutte le luccicanti opportunità offerte dalla comunicazione libera. Di qui l’enfatizzazione, il sensazionalismo di molta comunicazione, oggi volta a rinforzare le fazioni, le appartenenze e le contrapposizioni e che sfocia spesso in ostilità e vera violenza; i social network ma anche altrove sul web sono i luoghi più fertili dove impiantare questo tipo di comunicazione. Purtroppo, Purtroppo, assistiamo anche alla migrazione di questo stile nelle relazioni interpersonali dirette, quelle che non avvengono tramite strumenti digitali. Ma la pandemia? Centra poco! Il trend era già evidente; piuttosto questa può aver rappresentato la necessità e l’occasione per moltiplicare un’informazione facile e semplificata diffusa a trecentosessanta gradi, ove lo stress ed il disagio emotivo e sociale hanno trovato il terreno adatto alla diffusione di una violenza verbale che non credevamo, fino a poco tempo fa, possibile.

Costruire una comunicazione basata su parole rispettose dell’altro e del suo pensiero, scevre da ogni forma di aggressività, dovrebbe essere un obiettivo condivisibile da ogni essere umano ma dovrebbe esserlo ancor di più per alcuni. Noi, Assistenti sociali, con le parole ci lavoriamo ogni giorno, per costruire relazioni efficaci con le persone con le quali ci interfacciamo e che cerchiamo di aiutare. È oltremodo importante acquisire una capacità di espressione in linea con i principi della professione. È per tale motivo che il CROAS Puglia ha così deliberato la sua adesione al Manifesto della comunicazione non ostile durante il Consiglio dello scorso 15 novembre, all’unanimità di tutti i consiglieri presenti.
Alla luce anche del vigente Codice Deontologico che al Titolo III art. 21 così recita: “L’assistente sociale agisce in coerenza con i principi etici e i valori della professione, mantenendo un comportamento consono all’integrità, al prestigio e alla dignità della professione stessa, anche nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa e, in particolare, dei social network e dei social media”, l’adesione al Manifesto, frutto di un accurato lavoro dell’Associazione Parole Ostili, ha l’obiettivo di educare la comunità professionale ed i cittadini ad un corretto utilizzo dei mezzi informatici, ad una comunicazione efficace ed all’ascolto attento dell’altro perché anche le parole, se usate male, possono ferire.

Puoi conoscere di più sul progetto e le attività che l’associazione promuove ed organizza visitando il loro sito, ricco di contenuti e di spunti per chiunque voglia attivamente contribuire alla causa.

Ultimo aggiornamento

29 Dicembre 2021, 11:31