Il dolore che si trasforma

Data:
19 Luglio 2016

Il consigliere Ugo Scardaccione ci propone una sua personale riflessione sulla tragedia della Bari Nord avvenuta solo pochi giorni fa.
 

Dolore, dolore ed ancora dolore…

Troppo, tanto e immaginiamo sconfinato e senza tempo…

Ma tutto ciò come ci interroga da persone e da professionisti dell’aiuto e del sostegno ?

Spenti i riflettori della mediatica e sempre troppo invadente curiosità, cosa ci rimane di questo dramma collettivo ?

Tra le tante parole spese in queste giorni, sono riuscito a fissarne almeno due : rabbia e memoria.

La rabbia di 23 storie diverse ed accomunate tutte, ad un destino non cercato e tanto meno voluto…

Storie di lavoratrici/ri, studentesse/ti, pensionati, donne ed uomini convinti- come tutti noi- che un viaggio è fatto di andata e ritorno…

E poi la rabbia dei parenti , delle persone care che in quel viaggio ha perso una parte di sé stesso , della propria storia, dei loro condivisi sentimenti ed emozioni…

A questo punto la rabbia , attiva parole- misurate ed efficaci- che trasformano la rabbia in legittima e condivisibile “ protesta e rivendicazione”…Le parole del Vescovo di Andria che ha parlate delle tante piccole e grandi omissioni, delle periferie ed abbandonate a sé stesse ed alla voglia insopprimibile di riscatto, di uno Stato smemorato o accondiscendente verso i troppi piccoli e grandi ritardi o le insopportabili ed interminabili assenze…

E poi c’è la memoria : come si può accettare e sopportare una sedia vuota?

Allora ci aiuta e sostiene il nostro essere professionisti : il nostro agire non si incentra, anche, usando parole, gesti, rabbia, frustrazione, dolore, ecc…?

Quindi come possiamo “ aiutare e sostenere” questa legittima rabbia per tentare di trasformarla in memoria?

Di certo sappiamo quello che non vogliamo essere- e che spesso ci spingono a farlo: una stampella di chi ci chiede per “quieto vivere”  in ossequio al concetto del “ tengo famiglia” di adempiere a  politiche fatte di spending rewiew; razionalizzazione dei servizi, mancanza di fondi, ecc…

Senza dimenticare mai che noi, nei nostri Servizi ed Uffici, siamo il “front office” dei cittadini, esposti ad innumerevoli e ripetute aggressioni, di ogni tipo…e non solo da parte dei cittadini…

Inoltre, proviamo a dire quello che potremmo fare, da subito… quando in tutti i nostri Servizi ed Uffici, verrà un parente, un amico, un conoscente di queste vittime, attiviamo quel “ supplemento d’anima” che ci aiuti ad essere autorevoli portavoce di bisogni che altrimenti, seguirebbero strade non sempre segnate nelle vie della legalità e della trasparenza.

Un impegno ce lo vogliamo prendere: continuare ad essere i professionisti che il cittadino incontra tra i primi, quando lo Stato chiede di esserci e di raccogliere le multiformi istanze.

Proviamo a fare una scommessa: condividere un percorso di trasformazione della rabbia in memoria , noi vogliamo accogliere e diffondere gli esempi semplici ed efficaci, di 23 storie di vita, di donne e uomini del Sud d’Italia.

Noi ci saremo, per accogliere e riconciliare, per condividere e protestare, nella buona o cattiva sorte. Consapevoli che lo Stato non può delegarci il compito, di fare digerire tanti “bocconi amari” senza darci la possibilità di gioire delle tante, piccole e grandi soddisfazioni…. che non raccolgono mai la visibilità dei media.

Ultimo aggiornamento

21 Luglio 2016, 17:36