Aggressioni al Comune di Molfetta
Data:
11 Dicembre 2013
In merito alle questioni di sicurezza e organizzazione interna sollevate da alcune colleghe del Comune di Molfetta, il Presidente, raccogliendo ancora una volta le preoccupazioni e le difficoltà evidenziate, invia una nota di precisazione e di richiesta al Comune.
[box] Bari, 2/12/2013
Al Sig. Sindaco Dott.ssa Paola Natalicchio
Al Segretario Generale Dott. Carlo Casalino
Al Dirigente del Settore Socio-educativo Dott.ssa Angela M. D’Abramo
e, p.c. Assistenti Sociali Settore Socio educativo COMUNE DI MOLFETTA
Apprendiamo dalla nota di alcune colleghe Assistenti sociali in servizio presso codesta Amministrazione dell’ennesimo episodio di aggressione registrato presso il Settore Socio-educativo. Siamo consapevoli che l’attuale congiuntura economica e occupazionale stia esasperando le condizioni di vita di ampie fasce di popolazione e stia esacerbando le “richieste di aiuto”, tuttavia non è accettabile che gli Assistenti sociali siano esposti a rischi per la propria incolumità nell’esercizio delle loro funzioni. Le violenze, agite o anche solo minacciate, non possono in alcun modo essere considerate una componente o “conseguenza inevitabile” del processo di aiuto che si instaura fra utenti e professionisti. Invero, proprio a fronte delle sempre più evidenti tensioni sociali, il Servizio Sociale dovrebbe godere della massima attenzione politica e amministrativa, che agevoli e corrobori il delicato lavoro di cura delle fragilità individuali e comunitarie; una attenzione centrata sulla valorizzazione delle risorse umane e sulla dimensione organizzativo-gestionale, affinché i processi di lavoro qualifichino e ottimizzino le prestazioni, nell’interesse prioritario della risposta ai bisogni dei cittadini. Gli studi effettuati da quest’Ordine hanno evidenziato l’opportunità di intervento su tre dimensioni specifiche: 1 – il rapporto Assistenti sociali / popolazione, che il Piano Regionale delle Politiche Sociali fissa in 1 operatore ogni 5000 abitanti per Ambito sociale, quale obiettivo di servizio; 2 – il rispetto degli standard strutturali e logistici degli uffici del servizio sociale, perché sia garantita riservatezza per l’utenza e sicurezza per gli operatori; 3 – l’ ottimizzazione dei carichi e processi di lavoro. Confidiamo nell’attenzione che codesta Amministrazione vorrà dedicare all’argomento segnalato, coinvolgendo gli Assistenti sociali in servizio nell’elaborazione di un idoneo piano di intervento. Porgo distinti saluti assicurando la massima disponibilità di questo Ordine ad ogni eventuale collaborazione.
Il Presidente
Dott. Giuseppe De Robertis
[/box]Ultimo aggiornamento
11 Dicembre 2013, 11:53