La carriera criminale degli assistenti sociali

Data:
24 Ottobre 2011

E’ stato chiesto l’intervento del Consiglio Nazionale dell’Ordine, a tutela dell’immagine e del prestigio della professione, per le affermazioni contenute in un articolo di un recente numero della rivista Vanity Fair dal titolo “Dio ci salvi da questo altruismo”.

 

 
Le grette e gratuite invettive verso gli assistenti sociali appaiono degne di attenzione solo perchè¨ si collocano in un “palcoscenico subculturale”, oggi da molti piazzisti pseudo-neoliberisti frequentato, che vorrebbe lo smantellamento del sistema di welfare e di protezione sociale e, con questo, l’interruzione di quei processi di crescita civile che si rinforzano nel rispetto dei diritti, specie dei più deboli.
Incentivare stereotipi e rilanciare luoghi comuni, su servizi e operatori sociali, nel tentativo velleitario di farsi interpreti di una qualche forma di scontento, può produrre più danni di quanto si pensi perchè oscura, confonde, sfuma il riconoscimento di fenomeni che compiono e si perpetuano nella “riservatezza”.
Violenza, abuso, maltrattamento, sfruttamento, ma anche incuria, discuria, trascuratezza, abbandono affettivo, devono essere sempre più visibili, devono essere sempre più “vicende di interesse pubblico” e non questioni private.
Se ne facciano una ragione ! …. gli assistenti sociali continueranno a presidiare e difendere i diritti, soprattutto dei bambini.

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Ultimo aggiornamento

24 Ottobre 2011, 12:15