Conferenza nazionale dei presidenti

Data:
31 Gennaio 2011

Roma 29.01.2011

Relazione del Presidente dell’Ordine regionale della Puglia

Riportiamo per intero l’intervento del Presidente, Giuseppe De Robertis, alla Conferenza dei Presidenti del 29.01.2011. E’ stata manifestata, con toni severi e diretti, lo sgomento e la disapprovazione dell’Ordine regionale Pugliese per le vicende collegate alla elezione del nuovo Consiglio regionale.
Anche altri Ordini regionali, come Marche, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Calabria, Sardegna, Piemonte, hanno evidenziato il proprio dissenso.

Si auspica che anche le associazioni professionali si esprimano sulla questione.Oggi prendiamo atto di una contrapposizione voluta e determinata da alcuni Ordini Regionali. Per la prima volta nella storia dell’Ordine dobbiamo parlare di una “maggioranza” e una opposizione.
E’ una contrapposizione che sembra basarsi sui numeri (per i voti espressi), ma in realtà è una contrapposizione ideologica, di pensiero e di metodo.
Con arroganza e protervia si è voluto ignorare ogni invito alla riflessione, prima delle elezioni, su aspetti etici e procedurali.
E’ stata piegata la democrazia e falsificato il concetto di rappresentanza e rappresentatività !
Un atto di violenza (perchè non si è riusciti a vedere “oltre” la propria scelta) verso l’istituzione ordinistica, con risvolti preoccupanti sulla comunità professionale in termini di fiducia ma sopratutto in termini di autorevolezza morale.

Perchè è stigmatizzabile la vostra azione:

perché vi siete attribuiti un ruolo non previsto dalla legge elettorale in quanto i Consigli Regionali degli Ordini sono solo votanti e non camere di rappresentanza in seno al Consiglio Nazionale;
perché avete mortificato ogni espressione e forma di partecipazione della comunità professionale, ignorando ogni altra candidatura che non fosse la vostra o a voi gradita;
perché avete predeterminato la composizione del nuovo Consiglio Nazionale distribuendovi i seggi, in una spartizione arbitraria.

Perché ci preoccupa il vostro “format mentale”:

perché i patti a “fiducia cieca”, a vincolo reciproco (come quello da voi stretto), sono deleteri per il plurarilsmo e per la democrazia di ogni istituzione;
perché avete tradotto (ed introdotto!) nella nostra istituzione la peggiore delle pratiche partitico-elettorali, laddove una segreteria di partito (per voi l’Ordine regionale) designa chi far eleggere;
perché avete “punito”, con modi ritorsivi ed inqualificabili, forse rintracciabili in qualche subcultura del nostro paese, chi – come l’Ordine della Lombardia – aveva optato per la trasparenza (inviando note anche agli altri Ordini regionali) così svelando il vostro gioco;
perché agitate la clava del potere, irridendo ogni “posizione altra” (come avete dimostrato con la ri-convocazione di questa Conferenza, già legittimamente convocata dal precedente Consiglio Nazionale, quale modo per affermare che fosse una vostra concessione; conferenza a cui avete voluto aggiungere altri argomenti all’odg, per sminuire il problema posto e pensare di poterlo velocemente liquidare e archiviare);
perché in ragione della vostra scelta oggi i consiglieri eletti sono i vostri rappresentanti e non anche i nostri, in quanto designati da alcuni Presidenti: e sappiamo che la gratitudine è un vincolo potente, che sfoca la vista ed offusca il pensiero.
E’ stata scritta una pagina nera nella storia dell’Ordine!
Ma noi non chiederemo le vostre dimissioni, perché sarebbe troppo semplice togliervi dall’imbarazzo e non rendere conto del vostro operato alla comunità professionale.

Noi chiediamo che si faccia chiarezza sui profili etici e deontologici della procedura messa da voi in atto, attraverso la costituzione di un comitato di esperti, interni ed esterni alla professione; una commissione che ascolti le diverse posizioni, analizzi i documenti e le norme, si esprima su quanto accaduto.
Così da sgombrare il campo da ogni dubbio etico e, poi, forse, riprendere un lavoro interrotto, nell’interesse della professione.
Chiediamo, anche, che si crei un contrappeso serio allo squilibrio esistente in termini di rappresentanza con l’organizzazione della Conferenza dei Presidenti, il cui coordinamento dei lavori, anche autonomi rispetto al CN, sia attribuito ad una regione di “opposizione”.

Ultimo aggiornamento

31 Gennaio 2011, 19:04