Prevenire gli atti di violenza: linee guida
Data:
25 Giugno 2012
Quest’Ordine, d’intesa con altri Consigli regionali, attraverso il Consiglio Nazionale intende farsi promotore della formulazione di linee guida per la prevenzione e la gestione di episodi di violenza a danno degli Assistenti Sociali.
La bozza, elaborata sulla scorta di un numero sempre più significativo di segnalazioni di manifestazioni di aggressività contro gli A.S., nonchè sui riscontri emersi durante gli incontri formativi, sarà oggetto di approfondimento da parte dei Croas interessati.
A tal proposito invitiamo i colleghi a commentare e/o integrare con suggerimenti una prima base di documento formulato assieme al collega Sicora.
Misure minime da realizzare:
- elaborazione di piani di prevenzione specifici per servizio (anche in sintonia con la normativa sulla sicurezza del lavoro) mediante un’analisi puntuale delle condizioni di lavoro degli aa.ss. che si focalizzi in maniera particolare su:
- presenza di personale qualificato: in numero adeguato, formato sui rischi connessi alla posizione lavorativa ricoperta, assicurato contro i rischi di aggressioni;
- ambiente di lavoro: arredato per essere sicuro per tutti coloro che lo usano (la disposizione dei mobili non deve costituire ostacolo ad eventuali necessità di fuga, p.es. la scrivania va disposta con un’uscita disponibile alle spalle dell’operatore), privo di oggetti che potrebbero essere utilizzati quali armi potenziali, dotato di sistemi di allarme;
- organizzazione del lavoro: predisposta in modo tale da impedire che un operatore da solo possa rimane nella sede del servizio o effettuare visite domiciliari in situazioni di potenziale pericolo;
- accordi tra colleghi per la predisposizione protocolli d’azione: che prevedano p.es. pause preprogrammate per ridurre la tensione nel corso di un colloquio ovvero segnali in codice atti a segnalare situazioni di pericolo;
- apprendimento organizzativo sull’aggressività degli utenti: tramite la registrazione sistematica degli episodi verificatisi e l’analisi condivisa al fine di elaborare e implementare misure di prevenzione più efficaci;
- sostegno agli operatori che hanno subito violenza, intimidazioni o minacce: mediante un adeguato supporto psicologico e/o giuridico (anche alla luce delle decisioni assunte in ordine alla possibilità di perseguire giudizialmente l’assalitore);
- implementazione di misure di prevenzione e controllo del rischio sulla base di quanto evidenziato al punto precedente e di periodiche rielaborazioni alla luce di situazioni di rischio emergenti;
- iniziative di formazione del personale sul tema.
Ultimo aggiornamento
25 Giugno 2012, 12:18