Parere favorevole di adesione al GrIS della Regione Puglia
Data:
9 Agosto 2022
In data 1 Agosto 2022 il CROAS Puglia ha espresso parere favorevole di adesione al GrIS della Regione Puglia, nell’ottica di una visione inclusiva costante e duratura, che possa favorire una collaborazione proficua ed attiva nell’ambito delle politiche di Welfare a livello Regionale, incentivando l’attuazione del fondamentale principio di sussidiarietà locale. I GrIS sono coordinamenti territoriali promossi dalla Società Italiana di Medicina per l’Immigrazione e nascono per favorire azioni sinergiche e coordinate tra singoli operatori sociali, Enti pubblici e privati che operano nel campo dell’immigrazione, sia per condividere conoscenze ed informazioni, sia per ottimizzare percorsi assistenziali e promuovere politiche ed iniziative per “una salute senza esclusione”. Il CROAS Puglia intende così favorire e condividere il principio secondo il quale l’immigrato non è un peso per la società, ormai colma di stereotipi e pregiudizi, bensì una risorsa, un valore aggiunto, in altre parole: una persona. “Ho maturato in questi anni la convinzione e la speranza che arriverà un momento in cui nessuno ci chiederà innanzitutto da dove veniamo, ma come ci chiamiamo e soprattutto quali sono i progetti per il nostro futuro. Guardare la nuova società italiana valorizzandone i nuovi soggetti come cittadini e non più come elementi indistinti parti di generiche comunità etniche è la vera sfida che ci attende. Cosa significa “essere italiani”? Può essere ancora la discendenza o il “sangue” a fare da spartiacque? Il fenomeno migratorio in questo paese senza dubbio è molto più recente rispetto ad altri, come la Francia, l’Inghilterra o la Germania, ma questo non deve costituire un alibi per giustificare stereotipi e fenomeni di discriminazione. I migranti, ce lo hanno ampiamente dimostrato, non sono solo “braccia da lavoro”, ma sono uomini che sognano un futuro, come lo sognò mio padre che nei primi anni Novanta arrivò in Italia. Un sogno appunto. Il sogno di vivere in un paese democratico, capace di riconoscere i meriti, di offrire opportunità e lavoro, questo era il sogno di chi salutava per sempre il proprio paese natale. Oggi però è diverso, le nuove generazioni sono figlie di una nazione che per troppi anni ha ingoiato indifferente i germi di una esaltazione identitaria e di un razzismo perbenista e strisciante. Un paese dove l’immigrato, lo straniero, l’extracomunitario, il clandestino, lo spacciatore finiscono per diventare sinonimi. Un concetto unico per descrivere migliaia di persone che non sono italiani di “sangue”. L’immigrazione è un fenomeno globale e inarrestabile, una situazione che chiede di essere gestita con intelligenza e capacità di progettare un futuro comune. (…) «Conoscere una sola lingua, un solo lavoro, un solo costume, una sola civiltà, conoscere una sola logica è prigione», scriveva il poeta camerunense Ndjock Ngana, venire a contatto con culture altre e scoprire fedi diverse ci permette di essere davvero cittadini del mondo!” (Khalid Chaouki Deputato, Coordinatore intergruppo parlamentare immigrazione)
Ultimo aggiornamento
9 Agosto 2022, 14:00