Elezioni e dintorni: prime considerazioni per un’analisi dell’ultimo rinnovo del Consiglio

Data:
6 Settembre 2017

Premessa

I riflettori sul rinnovo del Consiglio dell’Ordine 2017-21 si sono spenti. A bocce ferme mi piacerebbe provare a delineare una prima analisi del voto e del vivace periodo elettorale che ha coinvolto la comunità professionale pugliese negli ultimi mesi.

Una prima evidente considerazione riguarda il massiccio ricorso ai social media da parte delle tre liste candidate: in nessuna precedente tornata elettorale si è avuta una tale presenza di volti, nomi e programmi sui canali internet; mai il coinvolgimento dei colleghi è stato tanto ampio e diretto nei dibattiti e nei confronti – a tratti anche aspri – fra i candidati. In un certo senso, si può affermare che questa elezione ha inaugurato definitivamente anche per noi assistenti sociali quanto accaduto negli ultimi anni in altre esperienze elettorali: si vince o si perde prevalentemente sul web. Credo sia importante riflettere su questo punto e sulle implicazioni che i sistemi web possono nascondere. Ci si chiede, ad esempio, se davvero le interazioni sul web possono sostituire le relazioni personali e con quali conseguenze.

Se da un lato, infatti, è difficile immaginare (soprattutto per una professione come la nostra) la sostituzione della “chiacchierata davanti ad un caffè fra colleghi” con un dibattito multimediale distante e privo di calore umano, d’altro canto, senza l’uso del web è altrettanto difficile raggiungere colleghi lontani e sconosciuti, fare la loro conoscenza e, al limite (come mi è direttamente capitato) poter incontrare personalmente tali colleghi per un proficuo scambio di idee. Può sembrare paradossale, quindi, ma il web ha aiutato molto proprio ad avvicinare i contatti, anche se con modalità immateriali …  

Si tratta di una novità non da poco, che sarà ben difficile ignorare d’ora in poi. Di certo, tutte le liste hanno organizzato spazi info-telematici, su facebook, whatsapp e altro; ed è lecito supporre che alcuni di questi spazi proseguiranno la propria attività di raccolta/diffusione di informazioni, aggiornamenti, discussioni, ecc. con grande beneficio per la coesione e la partecipazione di buona parte degli iscritti. 

 

I fatti

I fatti sono noti: tre le liste candidate, per un totale di 41 candidati, a fronte di 37 nel 2013, quindi un leggero aumento.   

Al contrario, a differenza delle scorse elezioni, l’affermazione maschile è stata decisamente inferiore in proporzione: 2 maschi e 13 femmine (nel precedente Consiglio c’erano 5 maschi). A titolo esclusivamente personale reputo, questo, un fatto positivo per la rappresentatività della comunità professionale, ancora oggi quasi completamente femminile. 

Sul piano della composizione generazionale, complessivamente questo nuovo Consiglio ha l’età media di 39.9 anni. Anche questo è un dato assolutamente positivo: è un’età media abbastanza giovane (certo più giovane del precedente Consiglio) ma, nello stesso tempo, non giovanissima, quindi adulta, potenzialmente nel pieno delle energie per poter affrontare gli oneri e le sfide di un Organo tanto complesso e delicato, con 6 consiglieri in età superiore alla media e ben 9 consiglieri in età inferiore: un indubbio ed opportuno ricambio generazionale.

Gli elettori sono stati complessivamente 686, ossia il 18,36% della comunità professionale pugliese: l’1,14% in più delle elezioni precedenti. È questo un altro dato di indubbio interesse: la partecipazione al voto è anche se di poco aumentata in condizioni elettorali decisamente sfavorevoli, come il periodo pienamente vacanziero nel quale si sono svolte le elezioni, la diminuzione dei seggi provinciali da parte del Consiglio uscente, l’enfasi propagandistica con la quale alcuni colleghi hanno contestato la necessità della riduzione dei seggi provinciali, la scarsa richiesta del servizio autobus messo a disposizione del Consiglio uscente nei confronti delle province scoperte di seggio. Una aumentata partecipazione al voto, dunque, che molto probabilmente sarebbe stata ancora più agevolata se i citati problemi non si fossero presentati.

Anche qui è necessario soffermarsi a riflettere sulle cause di questa accresciuta attenzione verso il Consiglio dell’Ordine: essa è dipesa dal fatto che i Consigli uscenti sono stati mediamente graditi dalla gran parte dei colleghi iscritti e hanno attirato maggiore interesse? Oppure dall’effetto di traino che i social hanno avuto? Da un rinnovato interesse dei colleghi più disinteressati? Oppure dalla curiosità dei tanti colleghi neo-iscritti? O, ancora, dall’insieme di tutti questi fattori?  

Certo è che le risposte a questi interrogativi potrebbero essere senz’altro di aiuto non solo per prevenire nelle prossime elezioni i particolari problemi/disagi che si sono verificati questa volta, ma anche per comprendere ancora meglio la qualità del legame esistente fra la popolazione degli assistenti sociali di Puglia e il proprio Ordine professionale. 

Un esempio per tutti: i candidati di Taranto e Brindisi non sono riusciti ad entrare in Consiglio, ma le due situazioni potrebbero discendere da cause molto diverse. Da testimonianze raccolte dal gruppo elettorale che ho rappresentato, è probabile che gli elettori di Taranto, già esigui nel 2013 (solo 35 votanti) questa volta siano stati addirittura di meno, essendosi apertamente schierati per il “voto di protesta” contro l’assenza del seggio.  

 

Nel nuovo Consiglio

In quale stato di salute versa il clima di intesa fra Ordine e iscritti?

Aldilà delle riflessioni e dei commenti sui successi/insuccessi di questa o quell’altra lista o schieramento, provo a dare una lettura complessiva e ad evidenziare alcuni elementi emersi dai dibattiti sui social media e nelle riunioni e nei confronti diretti che i candidati hanno avuto con i colleghi iscritti.

Le elezioni sono state una preziosa occasione di raccolta di accuse e  critiche che diversi iscritti muovono al Consiglio dell’Ordine. Fra le più diffuse, l’accusa di un Ordine “lontano”, che “non difende la categoria”, spesso impreparato, se non (addirittura) sede di interesse per i singoli consiglieri, un Ordine “esattore”, ecc.

In direzione uguale e contraria, si potrebbero osservare le esagerazioni nella stima e nella fiducia di alcuni candidati: “solo tu puoi rappresentarci”, “vado a votare solo perché ci sei tu”, ecc.

Cosa esprimono realmente queste esternazioni? Nelle risposte potremmo trovare di tutto, dalla disinformazione sul ruolo e le funzioni normative del Consiglio dell’Ordine, alla richiesta di aiuto dei colleghi per il superamento del senso di solitudine e di abbandono, alla malafede (certamente in pochi casi, ma esiste e bisogna tenerla in conto). Oppure, al contrario, potremmo trovare passività, rassegnazione, piena delega al proprio candidato che ci esonera dalla partecipazione attiva e propositiva. C’è di tutto e di tutto bisogna tenere conto. 

Di certo, il più grande e amaro rammarico è rappresentato dall’assenza in Consiglio di colleghi delle province di Taranto e Brindisi. Per queste province, a mio parere, il lavoro del Consiglio dovrà essere raddoppiato rispetto al passato. 

Fortunatamente, sul piano dei contenuti, i programmi presentati dalle liste – con maggiore o minore livello di dettaglio – presentano molteplici obiettivi comuni, come una apertura ancora più effettiva e  sollecitata del Consiglio ai colleghi iscritti, maggiori incentivi alla partecipazione diretta e alla trasparenza delle attività dei consiglieri. Si è certi che tali condizioni di maggiore equilibrio e armonia interna al Consiglio conducano verso risultati positivi anche nei confronti dei problemi emersi, auspicando che tali condizioni proseguano nel tempo e migliorino sempre più.

Ultimo aggiornamento

7 Settembre 2017, 11:33