Povertà e Servizi Sociali – Povertà del Welfare

Data:
16 Febbraio 2017

E’ molto frequente, da parte dei mezzi di comunicazione, il riferimento a situazioni di disagio/povertà/malessere nelle quali il Servizio Sociale ed i professionisti assistenti sociali coinvolti appaiono responsabili di omissioni, se non di colpe, nelle modalità di intervento e nelle risposte date ai cittadini.
La voce del Servizio è raramente chiamata in causa e certamente i professionisti non hanno il potere di – né possono per ragioni deontologiche – esprimere il proprio punto di vista. 
In merito, riteniamo opportuno dare diffusione ad una nota indirizzata nei giorni scorsi al Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno e non pubblicata dal giornale.

Il Presidente, Antonio Nappi 

 

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Gentilissimo Direttore,

scrivo a proposito dell’articolo “Non posso pagare”, a firma di Valentino Sgaramella, apparso sul Suo quotidiano pochi giorni fa.
Ringrazio la “Gazzetta del Mezzogiorno” per la costante attenzione alle problematiche sociali che caratterizzano il nostro Sud e per lo sforzo notevole di dare voce alle persone in difficoltà, perché non diventino “invisibili”.

E’ tuttavia opportuno osservare che – nella maggioranza dei casi – le sofferenze e le difficoltà che connotano una parte significativa delle nostre comunità, sembrano trovare la causa “naturale” nelle mancate – o deboli – risposte da parte dei professionisti del Servizio Sociale che operano nei Comuni o in altri Enti/Servizi: dalle ASL ai Ministeri, dalle Cooperative ad altre Agenzie.

Nessun operatore, però, per ragioni gerarchiche e deontologiche, può intervenire per documentare il lavoro svolto e contraddire l’utente, certo esasperato per il disagio che vive.

Il rischio, allora, è quello di innescare reazioni violente ed aggressive nei confronti dei professionisti, sulle quali questo Ordine ha più volte, ed anche di recente, richiamato l’attenzione delle Istituzioni, senza ottenere alcuna risposta.

Ma “dentro” queste dinamiche, vi è la debolezza di un Welfare che è considerato un’appendice marginale e improduttiva del nostro sistema politico e sociale.

Motivi per i quali l’Ordine della Puglia e gli altri Ordini del Sud Italia hanno elaborato un “Manifesto” per rilanciare le politiche sociali che, nonostante l’esiguità dei finanziamenti – peraltro ridotti, in epoca di crisi, al lumicino – producono coesione e capitale sociale, fondamenti necessari per qualsiasi sistema sociale (https://www.croaspuglia.it/2016/10/un-manifesto-sud-litalia-rilanciare-le-politiche-sociali/).

Cordialmente

Bari 30 gennaio 2017

Leggi: “Assistenti Sociali  Ennesima aggressione  Lettera aperta alle Istituzioni” del 6 aprile 2016.

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Ultimo aggiornamento

16 Febbraio 2017, 16:46