Laboratori autobiografici

Data:
11 Settembre 2012

Su proposta dell’associazione PRATICA di Savino Calabrese, quest’Ordine intende organizzare un percorso formativo sull’approccio autobiografico.
Spesso siamo abituati a pensare al lavoro di cura come ambito il cui frame of referencerimanda o al codice ‘paterno’ del sapere tecnico-scientifico, normativo, o a quello ‘materno’ della dedizione naturale e incondizionata.
Nonostante i tentativi diffusi di introdurre pratiche (auto)riflessive per fronteggiare situazioni connotate da elevata problematicità e da scarsa regolarità e prevedibilità, si stenta ad abbandonare questi codici di riferimento.
Le vie di uscita implicite molto spesso risultano essere rappresentate dal “fare rutinario” e dal “l’iperattivismo”.
Sapersi parte della realtà nelle professioni di cura diventa allora condizione indispensabile in cui:
  • riconoscere i propri limiti, essere in contatto con il proprio vissuto emotivo;
  • entrare e stare a contatto con le storie altrui;
  • avere consapevolezza di stare in una storia condivisa, ancora aperta e per molti aspetti imprevedibile;
  • saper riconoscere il proprio agire professionale nei suoi presupposti teorici e nelle sue modalità operative.
Questa prospettiva, infatti,  permette di toccare con mano come la realtà, pur abitata dalla sofferenza e dal disagio, cambia quando sappiamo vederla con occhi diversi o ancora quando il nostro sguardo e noi stessi cambiamo sino a influenzare il clima organizzativo e le percezioni degli altri. Il doppio ascolto, dei cambiamenti di sé in relazione ad altri e dei mutamenti dell’agire condiviso, consente più narrazioni: dalla storia che ciascuno degli autori narra, a partire da sé e dei  propri percorsi di lavoro, alla storia delle trasformazioni dei propri immaginari professionali e  dei saperi.

Narrare e narrarsi con gli altri, se lo si sa accogliere e sviluppare, è inoltre fonte insostituibile di sapere oltre i limiti dei saperi scientifico-disciplinari consolidati, verso una valorizzazione degli aspetti emotivi e relazionali che promuovono la soggettività degli attori del processo, dei cittadini innanzitutto e degli operatori.

L’approccio autobiografico consente innanzitutto di dar corpo e anima alla relazione, a quella intersoggettività che oggi opportunamente viene riconosciuta come elemento prioritario e fondante del caring.

Il percorso si articolerà in 4 laboratori autobiografici di 4 ore cadauno per complessive 24h, o in alternativa in 3 laboratori da 6 ore cadauno.

L’obiettivo è quello di offrire ai partecipanti l’opportunità di conoscere il metodo autobiografico sperimentandosi direttamente nella produzione e nell’analisi delle storie personali, attraverso attività di ricognizione biografica e di riflessione sul significato che il racconto autobiografico assume come strumento per organizzare e comprendere la propria esperienza professionale.

L’iniziativa è promossa dall’Ordine ma gestita in autonomia da parte dell’ente organizzatore, e prevede il pagamento di una quota di partecipazione stimata fra 100,00 e 150,00 €
A tal proposito, l’Ordine cercherà di individuare la formula migliore per il contenimento dei costi e per garantire una più larga partecipazione. Ulteriori comunicazioni saranno fornite ai colleghi interessati a mezzo e-mail.

Il primo dei laboratori avrà luogo a Bari (o in altre sedi a seconda delle richieste pervenute) se sarà raggiunto il numero minimo di partecipanti (15).

Qualora fossi interessato puoi comunicarlo a mezzo e-mail  all’indirizzo info@croaspuglia.it al più presto e comunque non oltre il 30 settembre 2012.


Ultimo aggiornamento

11 Settembre 2012, 12:29