Le mille e una Italia

Data:
26 Settembre 2010

Riflessione di un assistente sociale precario

 

Ricordo che frequentavo le scuole medie, non so dire con esattezza se la seconda o la terza media. In quel periodo lessi un libro per ragazzi, scritto da Giovanni Arpino, dal titolo: Le mille e una Italia. Lo scrittore narra la storia di un ragazzo siciliano che attraversa, partendo dalla sua isola, tutta l’Italia, per andare a far visita a suo padre che lavorava nelle miniere in Piemonte. Questo ragazzo, affronta un lungo viaggio segnato da svariate tappe, e durante le numerose soste, scopre per la prima volta un mondo nuovo; le diversità presenti all’interno dell’Italia, che gli consentono di comprendere che nella sua nazione coesistono contesti, culture, usi e costumi variegati. Anch’io, come il protagonista del romanzo, sei anni fa mi sono messo in viaggio per raggiungere il nord del nostro Paese, alla ricerca di un lavoro che, ancora oggi, la nostra terra del sud elargisce molto languidamente ai suoi figli. Durante il mio viaggio, che tuttora continua, da lavoratore precario all’interno della pubblica amministrazione, ho vissuto varie esperienze professionali che mi hanno consentito di conoscere la struttura ed i contenuti dei modelli dei welfare della Regione Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Proprio dalla mia esperienza personale nasce questa semplice e umile riflessione: Le mille e una Italia dei welfare regionali! Anche se di questi tempi si dibatte sull’argomento del federalismo fiscale, non è assolutamente mia intenzione parlare di politica e tanto meno di colori politici, mediante queste righe che ho approntato. La mia è una modesta riflessione di carattere professionale, di un collega al servizio dei cittadini, e che vorrebbe offrire a tutti gli utenti, servizi e prestazioni quanto migliori possibili, ma soprattutto, uguali per tutti!

La griglia a fondo pagina illustra brevemente in modo comparativo, tre tipi di strategie regionali per fornire una risposta ai costi assistenziali affrontati dagli utenti, e per offrire sostegno ai caregivers, evitando quando è possibile, l’istituzionalizzazione di persone anziane e/o disabili. La griglia riporta in modo sintetico, i parametri che danno diritto all’accesso ai benefici previsti dalle normative regionali. In questi anni, ho lavorato quindi con questi strumenti legislativi, e la domanda che oggi mi pongo e che voglio condividere è: quali possibili scenari potrebbero aprirsi nell’imminente futuro in un contesto economico di crisi e dall’avvento del federalismo fiscale nell’Italia dei già vari welfare? L’articolo 5 della Costituzione italiana cita che: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento. Io però ho il timore che l’unità e l’indivisibilità rischiano soltanto di essere un mero fatto di geopolitica nazionale, ma che nel concreto si inasprirà maggiormente la differenza tra i welfare del nord e del sud dell’Italia, a discapito dei cittadini, col rischio di avere cittadini e welfare regionali di serie A e serie B. Quando penso alla questione meridionale, la paragono ad una sorta di peccato originale nel patrimonio genetico delle istituzioni, che si riversa di conseguenza sulla cittadinanza, che lascia ormai da oltre un secolo il segno. In questo articolo ho preso in considerazione, a mo’ di esempio, solo uno spicchio di disomogeneità esistente tra regione e regione d’Italia, ma avrei potuto estendere il confronto comparativo anche per altre ambiti inerenti il sostegno economico alle famiglie ecc. e la griglia si sarebbe così notevolmente estesa, e avrebbe mostrato disparità di trattamento ancor più vistose, complicando ancor più la scelta di stabilire in quale della tre regioni l’utente beneficia del welfare migliore. Termino qui la mia brevissima riflessione, e proseguo come Ulisse la mia Odiessa di lavoratore precario, non sapendo ancora quanti welfare da scoprire mi attendono nei prossimi viaggi, prima di approdare nella tanto agognata Itaca!

Davide Pizzi

[box]
FONTI
Regione Veneto: www.regione.veneto.it
Regione Friuli Venezia Giulia: www.regione.fvg.it

Regione Lombardia: www.regione.lombardia.it

Giovanni Ghislandi in: http://www.dongnocchi.it/html/muomo/mu33/06.pdf

Cisl:http://fnp.cisl.it/conquiste08.nsf/19b10afd63af84bf412566b1004eefed/

7808e0bf973eb49ac12573cd00333fa7/$FILE/non%20autosufficienza.doc

L. Tencati in: http://www.pianetabile.it/default.asp?id=466

Sindacato pensionati italiani DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: http://spi.cgilfvg.it/media/news/100_401_allegati.pdf

[/box]

Ultimo aggiornamento

26 Settembre 2010, 09:18